Nell’epoca di passaggio dal web 2.0 al web 3.0 è lecito chiedersi come il coaching possa utilizzare le nuove tecnologie a vantaggio sia del coachee che del coach.
La prima domanda che sorge spontanea è se il coaching come attività si presti ad essere svolta con l’uso di piattaforme web, in video conference, oppure anche per email e telefono.
La risposta non può che essere certamente sì, con alcuni distinguo e a certe condizioni, si intende.

Per tecnologia cosa intendiamo? Innanzitutto il web e a tutte le implicazioni che esso comporta. Dunque l’uso di strumenti e piattaforme per effettuare sessioni di coaching on line, a partire dalla gratuita Skype, fino a piattaforme più professionali. L’uso di strumenti di messaggeria quali WhatsApp, oppure i buon vecchi sms e infine la email e il telefono.

È efficace il coaching a distanza?
Sicuramente la scelta migliore è fare coaching di persona. Decisamente è necessario laddove si tratti di team coaching, mentre nel coaching one-to-one una buona alternativa al coaching di persona è quello on line effettuato, possibilmente, su piattaforme professionali con buona connessione. Laddove coach e coachee siano geograficamente distanti il coaching on line può essere un ottimo strumento per superare questo gap. Utile, però, fare periodicamente un incontro di persona, in quanto il rapporto empatico che si crea di persona non può essere sostituito dalla relazione, per quanto ottima, instaurata a distanza.

Utile il coaching via email o sms?
Qui dobbiamo introdurre alcuni distinguo e precisazioni. Lo strumento telefonico e la email possono essere utili come integrazione delle sessioni di persona, non certo in sostituzione, nonostante quello che si legge in giro su siti più o meno attendibili. Il coaching esclusivamente telefonico ritengo sia estremamente limitante. Io, per capirci, non lo proporrei mai. La comunicazione tra coach e coachee, come in tutte le relazioni umane, necessita per essere efficace dei tre canali (verbale, paraverbale e non verbale), che nella comunicazione telefonica e ancor più in quella scritta vengono persi. Dunque lo strumento telefonico può utilmente completare le sessioni di coaching di persona, per esempio per dare al coachee la possibilità di confrontarsi in modo estemporaneo con il coach, oppure per fare veloci verifiche dei “to do” concordati. Allo stesso modo, la email è uno strumento interessante, perché può rappresentare un momento di confronto scritto tra coach e coachee, ma anche qui solo in ottica integrativa del coaching di persona.
Sms e altri strumenti di messaggistica fanno poi da contorno alla relazione coach-coachee per le comunicazioni veloci di ogni tipo.

In conclusione
Possiamo quindi concludere, a beneficio dei colleghi coach che non li hanno ancora utilizzati e dei clienti dubbiosi, che le nuove tecnologie sono ottimi alleati del coaching, sempre che siano utilizzate con serietà ed equilibrio. Il rapporto di persona resta sempre il non plus ultra, ma anche il coaching on line è estremamente efficace e presenta indubbi vantaggi dal punto di vista della comodità, del costo (inferiore al coaching di persona), del risparmio di tempo.
Per quanto riguarda, invece, gli altri strumenti di comunicazione (email, messaggistica, telefono), ritengo per la mia esperienza che non possano sostituire il coaching di persona con la stessa efficacia, ma che possano integrarlo e affiancarlo.
Personalmente con i miei coachee prediligo il coaching di persona e per le situazioni logistiche caratterizzate dalla distanza utilizzo con ottimi risultati il coaching on line in videoconference. Tutti gli altri strumenti li utilizzo regolarmente per integrare la sessione di coaching di persona, quindi il telefono (dove chiedo di contattarmi prima via sms per concordare un appuntamento in cui mi potrò dedicare al mio coachee), la email (per verificare l’avanzamento del piano di azione concordato la volta precedente), gli sms e messaggistica (per spostare appuntamenti, chiarire dubbi).
Spero di aver dato utili spunti di riflessione ai colleghi e di aver chiarito qualche dubbio agli utenti
Buon coaching, dunque, e un caro saluto.
Mario Alberto Catarozzo