Partiamo da un presupposto, si può cercare lavoro in mille modi: novecentonovantanove improvvisati -facciamo novecentocinquanta- altri cinquanta fatti con metodo. Per cercare senza metodo basta andare su un sito, bussare a qualche azienda, dirlo al bar, agli amici, senza aver definito prima una strategia: ci sono migliaia di persone che trovano così, nulla di male! Ma i risultati, in proporzione, non sono così appaganti e, soprattutto, spesso quello che si trova non è ciò che si desiderava pienamente. Il motivo è semplice: in molte di queste occasioni troviamo ciò che è già richiesto e non delineiamo e costruiamo noi ciò che andremo a fare. Quindi, si tratta di trovare un posto da occupare già preconfezionato (che non è sempre male eh!), sul quale poco abbiamo potuto decidere. Tuttavia….

Oggi tratterò quel modo di cercare che non si improvvisa, ma che assume le sembianze di chi lo mette in pratica. In più, ci tengo a dire, è un modo che può essere piacevole, si, non una ricerca impersonale e fatta a casaccio, ma un’attività che possa essere anche mirata e capace di dare belle sensazioni, anche prima di trovare.

Partiamo.

I passaggi fondamentali per cercare lavoro sono:

PERSONA
1.Riconoscere al meglio le proprie capacità: conoscenze e competenze.

2.Compilare il curriculum.

CANALI
3.Sviluppare i canali di ricerca
4.Utilizzare i canali di ricerca.

PERSONA+CANALI
5.Individuazione di situazioni lavorative di interesse.

6.Preparazione di lettere di presentazione mirate.

7.Invio di curriculum e lettere di presentazione.

FINALITA’
8. Colloqui e contatti per arrivare all’assunzione.

Si dovrebbe partire dal riconoscere chi siamo e cosa vogliamo; poi, solo dopo, definire -nero su bianco- le nostre competenze, esperienze, passioni, desideri, obiettivi; ancora, successivamente, studiare i canali da usare, personalizzando le attività di ricerca, fino ad arrivare ai colloqui (ehm, ovviamente, l’obiettivo non è fare colloqui ma essere assunti…n.d.r.).

Fin qui ci siamo, vero? Preciso che ho già parlato in passato -sia su questo sito che altrove- dei canali di ricerca, le modalità di approccio, fino a come effettuare le telefonate in azienda, in agenzia, fare passaparola, pertanto non mi fermerò su quegli argomenti, potete trovarli già. Ma se non trovi ciò che ti interessa (caro amico lettore) se mi contatti te li indico, in modo che tu possa avere indicazioni sui temi che ti interessano

Qui vorrei concentrarmi su un argomento terribilmente fuori mercato, così tanto da non essere mai citato (quasi fosse un tabù): la bellezza di cercare lavoro. Ora, non fraintendermi, non sto dicendo che cercare e basta sia bello e soddisfacente, e che non trovare sia una cosa piacevole: solo lo scorso anno ho incontrato quasi seicento persone che si sono rivolte per trovare un’opportunità (a nessuno ho mai detto o direi che è bello cercare e basta!). Rimanere senza lavoro è un dramma che non va banalizzato, ridicolizzato, spettacolarizzato, ci mancherebbe. Sto solo dicendo, molto seriamente, che chi deve cercare –e ne ha minimamente la possibilità- può farlo traendone anche piacere. Come? cercando di personalizzare la propria attività inserendo nelle proprie attività caratteristiche che la possono rendere efficace e appagante .

Ecco i motivi che mi vengono in mente:

– Cercare lavoro è un attività che può spingere a conoscersi meglio perché può indurre a riflettere su se stessi definendo obiettivi, desideri, progetti;

– Cercare lavoro, se fatto bene, può spingere ad aprirci agli altri per farci conoscere, esercitando la nostra capacità di ascolto, pazienza, gentilezza e reciprocità (anche se, a volte, istintivamente, viene solo da pensare cose del tipo: “se trovo io è a scapito degli altri che si sono candidati con me, mors tua vita mea”);

– Riuscire a trovare posti che ci piacciono, che ci lasciano esprimere nelle nostre potenzialità è una benedizione, perché vivere in un contesto lavorativo opprimente è una cosa molto faticosa (prova ne è l’alto numero di insoddisfatti e di stressati che ci sono oggi nel mondo del lavoro). Quindi delineare oltre al come cercare cosa è attività che può dare molte soddisfazione.

Come fare allora a mettere in pratica questo “cercare con piacere”?

Vado al sodo.

Oltre a ciò che stai già facendo per cercare, ritagliati uno spazio, una finestra di riflessione per andare in una direzione bella, diciamo ciò che sogni per te. Quindi, potresti partire con il definire le attività che ti piacciono, danno soddisfazione, anche negli hobbies. Non tralasciare nulla, in questa fase, è molto importante capire cosa dà belle sensazioni.

Questo serve a comprendere quali attività, profondamente, ci danno stimoli. Relazionarsi? Contare? Scrivere? Risolvere problemi? Vedere la gente contenta? Camminare? Cucinare? Stare con altri? Stare da soli? Curare gli animali? Giocare? Insomma, “cosa ti da belle sensazioni?” E’ importantissimo capirlo! Sarebbe bello e utile scriverlo, così come sarebbe utile scrivere cosa ti renderebbe felice e come ti vedi tra un po’ di anni.

Ricapitolando. Per iniziare a cercare con piacere bisognerebbe:

  1.  Riflettere su cosa ci dà stimoli posiviti;
  2. Riflettere su cosa ci renderebbe felici in generale e nel lavoro (nel lavoro, pensa a quali attività lavorative, mansioni, azioni, danno piacere)
  3. Come ci vediamo lavorativamente tra –diciamo- 5 anni.

Ci siamo fin qui? Bene! Ora mi fermo, perché l’argomento è lungo da trattare, se di interesse, sarà un piacere andare avanti  nel discorso. A presto!