Lettera aperta a tutti i soci dell’Aicp.

L’evento AICP di Trento sul “Coaching e Talento” del 5 novembre è stato un evento eccezionale. Basta guardare i dati: 180 persone fra cui molti studenti universitari, imprenditori, dirigenti sindacali, esponenti dell’associazionismo e delle cooperative, coach e formatori, ospiti eccezionali come Cantisani, Ceo di Telefonia Alto Adige, Gaburro, dirigente scolastico del più vasto Istituto Comprensivo della Val di Non, nonché il Preside della Facoltà di Economia di Trento, articoli sulla stampa locale (ci hanno chiamato “i maghi del talento”), un servizio televisivo, 140 persone che hanno lasciato i loro recapiti, interventi tutti focalizzati sul talento e potenzialità. Chi l’ha vissuto come me ha respirato accoglienza gentile e interesse straordinario, clima sereno e confronto concentrato. E’ stato una piccola agorà, accolta dalla Regione che ci ha supportato con un disinteressato finanziamento di mille euro per le spese, e dove il coach, gratuitamente, ha potuto mettersi al servizio delle persone, dei loro obiettivi, della loro spinta all’autodeterminazione. Un’agorà protetta dai monti innevati, in uno scenario mozzafiato, al centro di una città dall’architettura delicata e dal carattere forte.
Il merito è in primo luogo di Moira Barbacovi, la coach, psicologa, professoressa universitaria e formatrice di Trento, dirigente dell’AICP, che con uno sforzo tanto titanico quanto entusiasta, ha mobilitato tutta la sua rete sociale. Suo il merito dell’iniziativa, per averla concepita, costruita, diretta e condotta da vera coach-leader positiva. Moira ha voluto fortemente l’evento, pur essendo sola a Trento, ha contattato centinaia di persone, mobilitato parenti, amici, conoscenti, colleghi, allievi, ha valorizzato (ovvero ha dato valore, importanza, prestigio) alla mia figura rendendola attrattiva, si è occupata della stampa e della televisione, ha preparato un gustoso buffet finale (non è rimasto nulla per chi si è attardato a discutere con me sotto il palco), ha stampato i materiali dell’AICP che erano accurati e a disposizione di tutti, ha sentito dietro di sé la spinta, la protezione, l’appoggio di tutta l’Associazione a livello nazionale. Moira ci ha mostrato cosa dovrebbe essere in grado di fare un coach umanista, appassionato e competente, che ama il coaching ma soprattutto le persone con cui lavora, scambia, costruisce, vive giorno per giorno e che sente l’appoggio, l’afflato, l’alleanza dei propri colleghi sparsi per l’Italia. Moira dimostra che un coach può essere un punto di riferimento per la sua comunità, come per altri versi Luigi Bettini, Rosella Baldini, Marco Pezzoli e Barbara Mitelli hanno già dimostrato a Bergamo.
Il secondo motivo della riuscita dell’evento è che rappresenta lo sbocco di un lavoro di costruzione del coaching in Trentino Alto Adige che la Scuola Italiana di Life e Corporate Coaching sta operando da alcuni mesi. L’intervento di Loner in Telefonia Alto Adige ha concluso la prima parte di accompagnamento dello sviluppo, della sedimentazione culturale, e dell’impostazione organizzativa di impresa. Oggi la Scuola è impegnata in un inedito progetto di costruzione di una Accademia interna all’azienda, dove si faccia formazione sulle hard e soft skills, sulla valutazione del potenziale, sull’assunzione, sui percorsi di carriera e sulla possibilità di estendere il coaching a tutti i dipendenti aziendali. Un accademia che sostituisca il vecchio HR o Ufficio del Personale, per la centralità della conoscenza, del sapere e della cultura da una parte, e per quella del dar valore, formare, far crescere le persone dall’altra. Cura della cultura di impresa e cura delle persone… una strada che sta portando risultati aziendali eclatanti anche in termini di fatturato. Ben dieci fra dirigenti e quadri sono venuti da Bolzano all’evento. Questi risultati di eccellenza ci hanno aperto le porte alla Assoimprenditori di Bolzano che ha a sua volta sponsorizzato un progetto di coaching immediatamente assunto e fatto proprio da due imprese di Bolzano e da una di Trento. Al contempo, presso Fondo, in uno dei più importanti istituti comprensivi della Val di Non, si è fatto un seminario per gli insegnanti sul coaching e sulle potenzialità personali nei processi di apprendimento. Il seminario è stato così ben accolto, che la Scuola Media ha aperto uno sportello di coaching per gli studenti. Solo nella prima giornata di apertura, ben 14 studenti si erano già prenotati per parlare dei loro obiettivi con il loro coach. A gennaio fra le alpi trentine si terrà il Coaching Future Lab, il campus dove si allenano le potenzialità creative e umanistiche dei giovani. Ma il coaching, sempre grazie all’instancabile Moira, è diventato parte integrante del suo insegnamento universitario presso la Facoltà di Economia di Trento, dove gli studenti hanno potuto verificare la teoria, la prassi, gli esempi della combinazione fra coaching e leadership nell’ambito dello sviluppo delle persone nei contesti aziendali. L’evento di Trento ci dice quanto il lavoro della Scuola Italiana di Corporate & Life Coaching, che si riconosce nell’Associazione Italiana Coach Professionisti, sia stato apprezzato. Questo apprezzamento ci ripaga dell’impegno, dell’abnegazione, della fatica produttiva che io, personalmente, con Paolo e Moira stiamo investendo con enormi soddisfazioni umane e professionali in Trentino Alto Adige.
Infine c’è un terzo motivo della riuscita dell’evento. Sono le potenzialità umane, culturali e socio-economiche presenti in Trentino Alto Adige. Forse, per chi, come me, è avvezzo a lavorare in ogni angolo di questo pezzo di Mediterraneo, queste potenzialità mi sorprendono ogni giorno. Le riscontro nelle città che visito, come Trento o Bolzano, nei paesini della Val di Non, nelle organizzazioni e associazioni con cui lavoro, dove la volontà di costruire l’eccellenza non è mai separata dall’etica del perseguimento del bene comune e dal rispetto dell’ecologia. E’ fantastico vedere come l’amore per la propria terra si possa trasformare in sforzo costruttivo e in eccellenza umana e organizzativa. Il Trentino Alto Adige è veramente terra di un talento positivo e propositivo diffuso, che può essere un modello per il nostro paese. Un modello che è anche uno scandalo, una trasgressione, una infrazione positiva del clima generale che sembra prevalere in Italia. Stiamo parlando di una regione che spesso, rispetto ad altre come la Lombardia o il Lazio, sono confinate alla periferia dell’immaginario collettivo (su questo parte della responsabilità è anche della modestia della gente trentina e alto adesina) e che invece, sul piano umano, economico e culturale, può rappresentare una leadership positiva di servizio, di visione, di missione per l’Italia. Il Trentino ci suggerisce che la vita in questo paese potrebbe essere più bella e più buona. Non è un caso che dove è prevalente la tensione costruttiva, creativa, propositiva, dove vive la fatica e l’impegno a costruire una vita migliore, dove non si perde tempo nella “lagnusia” (come direbbe la mia gente in Sicilia), dove la politica non invischia affiliazione e professionalità come a Roma, dove il bene comune della propria gente è al centro dell’attenzione dei dirigenti scolastici come degli imprenditori, dove la tensione ad auto superarsi viene alimentata dall’amore per le maestose vette alpine e la dolcezza delle valli scavate da antichi ghiacciai, dove tutto questo segna l’ambiente umano, il coaching viene considerato una risorsa di cui usufruire a piene mani. E’ la diffusa cultura del talento in Trentino che ha reso straordinario il nostro evento.
Per tutte queste ragioni, come Presidente dell’Associazione Italiana Coach Professionisti, credo sia importante ricambiare questa accoglienza e apprezzamento che il Coaching sta avendo in Trentino Alto Adige. Fuori dall’evento, discutendo sul suo esito, Paolo Loner, da straordinario costruttore qual’è, ha avuto un’idea eccezionale: facciamo a Trento la prossima fiera del coaching. La II Fiera del Coaching è dedicata alla Leadership Positiva, che coniuga etica ad eccellenza, valorizzazione delle persone e bellezza dei propri prodotti. Il Trentino Alto Adige è la regione, lo scenario, umano e naturale, economico e culturale, che maggiormente rappresenta il coaching e l’allenamento di un talento comunitario. Per questo facendo mia l’idea di Paolo, proporrò al Comitato Direttivo di dicembre di svolgere la nostra prossima Fiera a Trento, magari proprio in quell’Università che rappresenta un modello di eccellenza non solo nazionale. E’ un atto di gratitudine verso questa terra da parte di tutti noi, che viviamo e lavoriamo da Foggia a Palermo, da Cosenza a Milano. Un tributo che merita e che sono sicuro ci ripagherà come esseri umani e come professionisti. Perché, per chi la apprezza e la rispetta, quella terra è di una generosità che riscalda il cuore, anche quando il gelo ricopre le sue strade di inverno. A giugno, quindi, tutti in Trentino per la II Fiera del Coaching, organizzata dall’Associazione Italiana Coach Professionisti. Questo il mio augurio, la mia speranza, la mia proposta.

Luca Stanchieri
Presidente dell’Associazione Italiana Coach Professionisti
Direttore della Scuola Italiana di Life & Corporate Coaching.