il punto zero

Avevamo bisogno di un punto zero, un compleanno, o meglio un rito che segnasse la nostra (ri)nascita. La promessa che ci siamo fatti qui l’abbiamo mantenuta: siamo ripartiti dal mare.

da sinistra: Laura, Paolo, Francesco, Luca (in alto) Isa, Barbara e…

 

… Marcello

La casa e il cuore di AICP Toscana

Siamo ripartiti dal mare con una giornata di team building.

La squadra aveva posto le sue fondamenta in occasione dell’evento di Luglio a Pisa, grazie a ben più ampie e solide radici, quelle di AICP tutta, che è una associazione nazionale che esiste da oltre dieci anni e proprio l’anno scorso ha festeggiato il decennale.

Abbiamo cominciato a ragionare, raccolti in cerchio, come piace fare a tutti i gruppi e le squadre che vogliono condividere competenze, conoscenze e modi di stare al mondo in una condizione di equità, ascolto e condivisione.

Lì dentro, nello studio di Marina di Pisa che è la sede dove il gruppo si incontrerà tutte le volte che ce ne sarà bisogno, non ci sono stati scatti fotografici né riprese. Era il tempo della presenza totale. Abbiamo fatto “riscaldamento” condividendo l’obiettivo centrale della giornata, i tempi, e lavorando su alcuni strumenti di coaching che dessero un colore ai metodi di lavoro di ciascun componente il gruppo.

 

Gli elementi dei Coaching Club Toscana

Acqua, Aria, Terra e Fuoco: di che elementi è costituito il nostro team?

È stato interessare sperimentare un modello di Assessment degli stili di Coaching che Francesco Truglia, oggi Vice Responsabile CC Toscana, ha messo a disposizione per noi. Le classificazioni riducono, è vero, ma semplificano la complessità per aiutarci a orientarci. È stato interessante e divertente. Sapete la cosa curiosa? Sembrava mancasse l’Acqua tra noi; per poi renderci conto che era il sempre presente, l’elemento che ci ha uniti. L’acqua ha permesso a contenuti ed energia di fluire senza intoppi, anche quando dal dentro siamo usciti fuori per costruire la nostra “casa”.

 

House building

All’opera, concentrati e dediti. Sotto la leadership tecnica di Francesco

L’obiettivo concreto, e simbolico, era costruire una casa. Non ci siamo detti cosa portare, non ci siamo detti quindi chi avrebbe portato cosa. Eppure, avevamo tutto il necessario: filo di ferro, martelli, chiodi, colla, colori, pinze… . Il mare ci ha donato i sassi e i legni che mancavano all’appello. Il risultato è stato raggiunto in un tempo inferiore a quello previsto, con in contributo di ciascuno.

A turno ciascuno di noi si è riposato, senza decidere chi e quando. Ciò che ha caratterizzato il nostro lavoro è stato un continuo riadattamento dei ruoli e un fluire di energia in modo compensativo. In buona sostanza la squadra non si è fermata mai. Il risultato è visibile qui.

E ci racconta di quelle che potremo fare nel mondo reale, con e per mezzo del coaching, insieme.

 

Una casa da cui partire

Vicinanza, senso di appartenenza, generosità, leadership, ascolto, energia, orientamento al risultato e valore: in parole, le fondamenta della nostra casa. Una casa che abbiamo “smontato”, fisicamente, per proteggere il mare, ma che di fatto ora esiste e non la smonta più nessuno. Oggi costituisce il nostro porto sicuro, da cui partire per progetti sfidanti di coaching in cui insieme vorremo misurarci.

Auguri a noi, ancora e sempre, e grazie anche a chi, non avendo potuto partecipare, ha tifato da lontano per noi.

 

ps. un altra “foto” di noi, nella mappa mentale di Barbara :)